Slow life, slow food, slow cosmetica, la tendenza odierna è rallentare tutti i modi di consumo. In tutti i settori, si « frena » per privilegiare uno stile di vita più sano, meno artificiale e più responsabile.
Cosmetica Slow, che cos’è?
Rassicurati, non si tratta di mettere al bando alcuni prodotti, di vietarsi dei momenti di coccole o di smettere di truccarsi. La cosmetica slow non punta a rivoluzionare le nostre abitudini di bellezza, ma piuttosto a sensibilizzarci sulla composizione dei prodotti che utilizziamo, per consumare in modo più consapevole. Grazie a questa nuova tendenza, impariamo a riconoscere gli agenti nocivi per la pelle (sensibilizzanti, irritanti) e per la natura (non biodegradabili, non solubili). Poi, possiamo decidere di alleggerire la nostra beauty routine per conservare solo l’essenziale. Concretamente: mettiamo al bando tutti i materiali petrolchimici, i coloranti, i conservatori chimici, gli alcol, gli inquinanti e, globalmente, tutte le materie trasformate.
La cosmetica slow, i riflessi corretti
Scegli di utilizzare prodotti 100% naturali: oli vegetali, polveri minerali, acque floreali… Combinati tra loro e dosati correttamente, potranno fare miracoli! I nostri preferiti? Olio di jojoba, di nocciole, di argan (tutti gli oli, in realtà), acqua di rosa, di fiordaliso, miele, karité, aloe vera, latte di asina… C’è solo l’imbarazzo della scelta!
Cosmetica slow, i nostri dubbi
Anche se diventiamo sempre più coscienti della composizione dei nostri cosmetici, ci sono cose che non ci sentiamo ancora pronte ad abbandonare. Prima fra tutte: la sensorialità. Il profumo e la texture dei nostri prodotti hanno un ruolo fondamentale nella scelta dei nostri must have. La cosmetica slow non propone ancora, purtroppo, molte alternative su questo fronte. Altro punto importante: la conservazione. I cosmetici DIY non contengono conservanti e, quindi, vanno consumati in fretta. Continua…